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L'Eurozona sta entrando in recessione?

I recenti indicatori economici dell'Eurozona dipingono un quadro desolante: la flessione dell'attività commerciale si è aggravata a dicembre, spingendo l'economia del blocco verso una probabile recessione. L'indice dei responsabili degli acquisti (PMI) indica che l'Eurozona ha registrato un calo dell'attività in tutti i mesi del trimestre in corso, soddisfacendo la definizione tecnica di recessione. La BCE ha corretto al ribasso le previsioni di crescita per il 2023 e il 2024, riflettendo la triste realtà economica. [1]

L'Eurozona sta entrando in recessione?

La divergenza dei risultati economici tra l'Eurozona e gli Stati Uniti è evidente nei mercati del credito. Le obbligazioni societarie rischiose in Europa, in particolare quelle con rating tripla C o inferiore, registrano rendimenti più elevati rispetto alle loro controparti statunitensi.* Lo spread medio tra le obbligazioni societarie rischiose europee e statunitensi è il più ampio dalla crisi finanziaria globale del 2009. Questa divergenza è attribuita alle preoccupazioni per una recessione in Europa, in contrasto con l'ottimismo per un "atterraggio morbido" negli Stati Uniti.

L'atteggiamento più falco della Banca Centrale Europea sui tassi di interesse, in contrasto con l'indicazione della Federal Reserve di un approccio più accomodante, ha accentuato i timori di un "atterraggio duro" in Europa. La divergenza negli spread di credito è più pronunciata nel territorio della tripla C, dove le obbligazioni europee non hanno subito lo stesso inasprimento delle loro controparti statunitensi. Questa divergenza suggerisce che gli investitori stanno valutando un rischio più elevato di recessione in Europa, con un impatto sulla capacità delle società con rating tripla C di generare liquidità.

La Germania, la più grande economia europea, sta affrontando un'intensificazione della flessione, rafforzando l'idea di una recessione. La domanda dall'estero è debole, il sostegno del governo per il passaggio a un'economia verde è limitato e i tassi di interesse elevati stanno soffocando l'attività economica.

Anche la Francia, la seconda economia per importanza, sta registrando un calo dell'attività economica più rapido del previsto. La deludente performance dell'Eurozona non è isolata, poiché il settore dei servizi, una forza dominante nella regione, si sta contraendo e la domanda di beni e servizi sta diminuendo. L'indice composito dell'occupazione è ai minimi di tre anni, il che indica una mancanza di ottimismo da parte delle imprese per una rapida ripresa.

La flessione non si limita al settore dei servizi; anche il settore manifatturiero è in difficoltà. Nonostante un certo ottimismo per il futuro, come indicato dall'indice di produzione futura, il PMI manifatturiero rimane al di sotto della soglia di crescita per il 18° mese consecutivo. Questa prolungata contrazione del settore manifatturiero si aggiunge alle sfide che l'Eurozona deve affrontare.

La BCE, di fronte a questi venti economici, ha lasciato invariati i tassi di interesse e ha respinto le aspettative di tagli imminenti. Si prevede che la banca centrale attenderà il secondo trimestre prima di prendere in considerazione eventuali tagli dei tassi. Tuttavia, c'è un crescente consenso, anche all'interno dell'Eurozona, sul fatto che la prossima mossa dovrebbe essere una riduzione dei tassi di interesse per stimolare l'attività economica.

Rispetto all'UE, il Regno Unito non se la passa meglio. I dati del terzo trimestre hanno mostrato una contrazione inaspettata dello 0,1%. Questo potrebbe essere il segno di una recessione che si profila prima delle elezioni generali del prossimo anno. L'Office for National Statistics ha rivisto al ribasso la precedente stima di crescita zero. Fattori come l'aumento dei tassi di interesse, l'inflazione elevata e il declino del settore dei servizi hanno avuto un impatto negativo sull'attività economica. Gli analisti ipotizzano la possibilità di una lieve recessione, con una crescita del PIL reale contenuta prevista per tutto il 2024, ponendo il governo di fronte a una crisi del costo della vita. [2]

L'Eurozona è alle prese con una profonda recessione economica, con indicatori chiave che puntano verso una recessione. La Banca Centrale Europea si trova di fronte a un compito impegnativo per navigare nel panorama economico, con richieste di riduzione dei tassi di interesse per stimolare la crescita. La crescente divergenza degli spread creditizi tra l'Europa e gli Stati Uniti mette in evidenza i sentimenti economici contrastanti, con l'Europa che affronta rischi di recessione più elevati rispetto alle prospettive più ottimistiche degli Stati Uniti.

 

Fonti:

https://www.investing.com/news/economic-indicators/euro-zone-business-activity-declines-further-in-dec-pmi-3257295

https://www.ft.com/content/6ce48223-4b5f-4ebf-a259-1832f4cdade2

https://punchng.com/uk-economy-shrinks-in-q3-ahead-of-election/

https://www.ft.com/content/b39fc9be-2464-41e8-a0db-a7b1929ee62e

 

* Le performance passate non sono una garanzia di rendimenti futuri.

[1,2] Le dichiarazioni previsionali rappresentano ipotesi e aspettative attuali che potrebbero non essere accurate o si basano sull'attuale contesto economico, che potrebbe cambiare. Tali affermazioni non costituiscono una garanzia di prestazioni future. Le dichiarazioni previsionali comportano intrinsecamente rischi e incertezze perché si riferiscono a eventi e circostanze future che non possono essere previste e gli sviluppi e i risultati effettivi possono differire materialmente da quelli espressi o impliciti in qualsiasi dichiarazione previsionale.

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